In GC era contro la polizia unica e adesso la vuole; si ritira con i colleghi e tutti assieme decidono per la severissima road map, ma lui il giorno dopo se ne esce chiedendo 200 poliziotti in più; in diretta TV racconta di affidare i pattugliamenti contro i furti nelle case ai militi della protezione civile, ma i capi di quest’ultima non ne sanno nulla e quando lo sanno… non ne vogliono sapere.
Gobbi, a capo di un dicastero che lui stesso a sollecitato di dirigere, non ha brillato. Anzi: da quando governa lui, i furti con scasso sono aumentati di oltre il 50%, nonostante il governo sostenga che la situazione è sotto controllo.
Gobbi passerà alla storia per esser quel ministro che si è trovato sul tavolo una legge presentabile (della cui eventuale inefficacia avrebbe tra l’altro risposto qualcun altro!), ci ha messo più di due anni a conciarla da buttar via e se l’è fatta respingere più volte dai suoi colleghi del CdS; legge che poi è rimasta in parlamento per un anno e mezzo perché la sottocommissione della legislazione ha dovuto fare il lavoro che il relatore della legge incaricato da Gobbi non ha pensato di fare: interpellare chi lavora nel settore come puttane, transessuali e imprenditori.
A frequentar brutte compagnie a volte s’imparan tante cose. Ma il relatore scelto da Gobbi di amicizie ne ha altre!
Com’è possibile che si sia dovuto attendere l’arrivo della Sottocommissione dalla legislazione per rendersi conto che il giurista ha scritto la legge ignorando deliberatamente il parere e le raccomandazioni del Medico cantonale, di Primis e di May Day?
E evidente che l’attuale capo del DI non può permettersi di arrivare in campagna elettorale con addosso anche i partiti storici. Partiti storici che ora approfittano in maniera indecente della goffaggine di Gobbi, e per regolare i conti non esitano a distruggere il lavoro della sottocommissione della legislazione, che regolamenta in modo interessante anche la posizione di chi lavora in appartamento. Cosa che la legge Santini, scritta durante l’era Pedrazzini, e quella del Camponovo dell’era Gobbi, non erano state capaci di fare.
Il Governo manda tutto alle ortiche e lo fa collegialmente. Il 30 maggio emana un comunicato stampa che fa bella mostra di se sulla home del governo dove si può leggere che “dopo attenta analisi della situazione comunica…” al contribuente che neppure lo sperpero indicibile e indecente di denaro pubblico impedisce al “ Governo di surgelare la revisione della legge sulla prostituzione…” . … “Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, Direttore, di-dir@ti.ch, tel. 091 / 814 31 29.
O il cittadino è stupido o il governo lo considera tale quando se ne esce a raccontare che bisogna rivolgersi alla “Consigliera federale Simonetta Sommaruga, responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia, per avere dei chiarimenti sulle intenzioni delle Autorità federali in merito ai prossimi sviluppi nel contesto del settore a luci rosse”.
La posizione delle autorità federali è chiarissima!
Altrettanto chiaro è che il governo non ha una soluzione, ma nei balivi ha trovato i colpevoli, o per lo meno un’ottima scusa per sfuggire alle proprie responsabilità.
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