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C’è misura e Mistura, di Michel Venturelli

Il sentimento d’insicurezza lo si misura chiedendo a un campione rappresentativo della popolazione se si sente più o meno sicuro di fronte alla possibilità di essere vittima di un evento criminale. Da notare che da anni questo sentimento cresce, mentre il numero di reati, stando alle statistiche della polizia, diminuisce. Il motivo per il quale questo accade è difficile da identificare. La maggior parte tende a spiegare il fenomeno accusando i media di amplificare a dismisura determinati eventi criminali, amplificando così anche il sentimento d’insicurezza della gente.

Sarà vero… però non si può non notare che oggi la popolazione troppo spesso assiste direttamente ad eventi chiaramente criminali, senza che ci sia una risposta adeguata da parte delle forze repressive. Mi spiego meglio: quando nel quartiere di Besso si contavano oltre 70 persone dedite allo spaccio di stupefacenti, la polizia non operava 70 arresti. Di conseguenza non solo chi spacciava, ma anche chi assisteva allo spaccio aveva (ha) la sensazione che sul territorio opera un tipo di criminalità che, per motivi diversi,  gode di una certa impunità.

Se questo è vero quello che va ridiscusso è il ruolo delle statistiche di polizia che non dovrebbero più essere considerate la misura della criminalità sul territorio, bensì la misura dell’operatività della polizia su quel medesimo territorio.

Due concetti che non indicano la stessa cosa.

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