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L’imbuto di Gobbi

«Nella nostra ottica (ndr. dice Gobbi alla Rsi) il procuratore generale dovrebbe essere più un direttore, di un organo di oltre 100 persone, che deve anche poter intervenire in maniera più incisiva di quello che oggi la legge permette».

Il nostro ministro della giustizia, come suo solito, dimentica che la Giustizia funziona come un imbuto in cui la galera è la parte inferiore, quella stretta. La parte più ampia dell’imbuto rappresenta la polizia; è quella che fornisce il lavoro all’apparato giudiziario cantonale. Tra i due ci sta la magistratura.
Il problema consiste nel fare in modo che tra la parte ampia dell’imbuto e quella stretta il contenuto scorra coerentemente, se no il flusso si altererebbe, diventando ingestibile e compromesso.
Un po’ come avere un cesso ostruito e andare avanti a defecarci dentro invece di chiamare l’idraulico.
Esattamente quello che sta succedendo in Ticino con la magistratura intasata da 10000 incarti arretrati. In questa situazione il DI ha voluto rinforzare la polizia andando così a caricare ancor più il ministero pubblico. Adesso, con una galera al limite delle sue capacità, il nostro vuole potenziare la magistratura. Di questo passo, entro un paio d’anni, il parlamento si ritroverà a votare crediti milionari – un carcere moderno costa quasi quanto un ospedale – per costruire un nuovo carcere.

E tutto questo senza aver mai elaborato una strategia preventiva moderna ed efficace (e soprattutto molto più economica). Non solo; in Ticino non si è mai elaborata una strategia di prevenzione degna di questo nome, ma ci si è sempre battuti contro le strategie valide della Confederazione.
Faccio qui un breve esempio: tra il 2000 e il 2002, nel campo del trattamento a base d’eroina in atto in Svizzera, sono stati prescritti 541,4 Kg di eroina terapeutica. Costo della sostanza: 8 milioni di franchi svizzeri. Tanti? Giudicate voi. Sul mercato nero, in quel periodo, in Svizzera la sostanza era tagliata mediamente del 75%, di conseguenza i 541,4 Kg sarebbero diventati 2165,6. Svendendoli al dettaglio a 120 franchi il grammo il crimine organizzato avrebbe ricavato 259’860’000 franchi. Riassumendo: il trattamento a base d’eroina ha avuto come effetto indiretto di sottrarre oltre 259’860’000 di franchi al crimine organizzato, alleggerendo contemporaneamente il carico di polizia, ministero pubblico e carceri. Perché? Perché dalle ricerche svolte da Martin Killias, padre di tutti i criminologi della Confederazione, la prescrizione medica di eroina ha avuto come effetto secondario di far diminuire la criminalità di oltre l’80% (86% per la precisione) tra la popolazione degli eroinomani sottoposti al trattamento. Trattamento che in Ticino non è mai stato adottato.
Anzi; in Ticino si fa il contrario. Senza voler riproporre la vicenda del controllo sugli stranieri che tutti conosciamo, e che ha effetti devastanti sul carico di lavoro dei tribunali, non possiamo non notare che Gobbi ci ha messo 4 anni ad adottare la nuova giurisprudenza del Tribunale Federale sugli stupefacenti. Giurisprudenza che declassava il possesso di canapa fino a 10 grammi a reato poco grave, punibile con una semplice multa. In Ticino si è andati avanti per 4 anni a sanzionare il possesso di canapa seguendo la vecchia giurisprudenza, andando così avanti a punire i colpevoli in maniera iniqua, ma soprattutto andando ad intasare ancor più la magistratura.

Ricordando gli studi di Irwin Waller – (http://irvinwaller.org/fr/a- propos/ criminologo e direttore generale del Centro internazionale per la prevenzione della criminalità affiliato all’ONU), che concludono che se si investisse in prevenzione il 10% di quello che si investe in repressione avremmo la stessa situazione spendendo la metà – vien da pensare che l’incoerenza e gli eccessi di semplicismo a cui ci ha abituati il ministro leghista evidenzino una qual certa incapacità di elaborare una strategia che tenga realisticamente conto dei problemi in campo e dei mezzi a disposizione per affrontarli.

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