Quando una cosa fa male l’ideale sarebbe evitarla. Questo è l’ideale. Un ideale che però fa astrazione di quella che è la natura intrinseca dell’essere umano… e di quella che è la legge della domanda e dell’offerta. Lo vediamo con gli stupefacenti: la maggior parte di noi li ritiene dannosi e pericolosi dunque ne chiediamo (e otteniamo) la proibizione… e ne lasciamo così l’intera gestione al crimine più o meno organizzato, che proprio grazie al nostro modo di affrontare il problema si è arricchito al di là di quanto un comune mortale riesce ad immaginare.
Il problema è che alcuni oggi vorrebbero applicare il credo proibizionista anche alla gestione del mercato del sesso: è criminogeno, quindi proibiamolo(!). Il che equivale a dire: lasciamolo gestire al crimine organizzato.
Se riuscissimo a chiudere tutti i bordelli – e a debellare il traffico di stupefacenti – grazie all’annullamento del divario tra i paesi esportatori e quelli importatori (divario che è la vera causa dei fenomeni qui trattati) raggiungeremmo l’ideale, ma siamo molto lontani da un ideale del genere. Vi ci possiamo però avvicinare studiando dei compromessi più o meno opportunistici; per far ciò è indispensabile scorporare l’obiettivo finale in tanti piccoli obiettivi intermedi.
Nel campo della prostituzione l’obiettivo da raggiungere a breve termine è quello di avere una legge che responsabilizzi i proprietari dei bordelli. Non li possiamo mettere in galera (ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti) e non possiamo chiudere i loro locali (anche qui ci abbiamo provato e abbiamo pure pagato gli indennizzi), ma saremmo in grado di obbligarli a seguire quelle regole che tutelerebbero al meglio – o alla meno peggio – la salute e la sicurezza delle donne.
In sintesi: la responsabilizzazione dei proprietari avrebbe dei risvolti positivi sull’attività delle donne, risolverebbe parte dei problemi di ordine pubblico ed è un obiettivo raggiungibile con i mezzi che abbiamo a disposizione.
Non è sicuramente il nirvana, ma è meglio di quanto abbiamo avuto negli ultimi 20 anni.
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