Stando a una ricerca dell’ufficio federale di statistica le sanzioni meno severe entrate in vigore a partire dal 2007 – in particolare le condanne pecuniarie al posto di quelle detentive – non sembrano aver ridotto l’effetto preventivo delle pene. Attraversiamo l’oceano e andiamo in America. Lì è appurato che negli Stati dove è in vigore la pena capitale non si registrano meno omicidi che negli Stati dove la pena massima è la reclusione a vita. Se ne deduce che per molti reati la severità della pena non è considerata da chi viola la legge. Se così non fosse in Svizzera dovremmo contare più reati, ad esempio, nel campo della circolazione stradale e negli Stati Uniti più omicidi negli stati abolizionisti.
Ora potremmo chiederci cosa succederebbe se la certezza della sanzione diventasse nulla. Per trovare una risposta dobbiamo fare un salto indietro negli anni e andare in Danimarca. Era il settembre del 44 quando le forze d’occupazione tedesche sostituirono le forze repressive danesi con un corpo improvvisato e terribilmente inefficace. A Copenaghen, durante i 7 mesi che seguirono, le rapine decuplicarono e i furti seguirono una tendenza simile.
Se ne deduce che per ottenere un buon livello di controllo sociale la certezza della sanzione sembra essere il miglior deterrente.
Infatti non serve a nulla promettere condanne severissime se poi non si è in grado di applicarle.
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