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The day after, di Michel Venturelli

Non esiste solo la salute dell’individuo, ma esiste anche un discorso di salute pubblica. Finalmente  il gruppo esperti cantonale (nell’ambito delle tossicomanie) esce allo scoperto e dice a pubblico e politici come stanno veramente le cose. Senza riduzione del danno, senza regolamentazione non c’è efficacia! Abbiamo visto accondiscendere anche un disorientato Paolo Beltraminelli… tanto più che il motore della giornata di studio “Dipendenze: quo vadis?”,  è stato il PPD Daniele Intraina, capo di Ingrado.
Una conferenza cantonale nutrita da un’illuminata politica federale.
Si è parlato di drug-checking e regolamentazione del mercato. Di accettazione e riduzione del danno. “L’emergenza continua appiattisce e banalizza l’emergenza stessa”. Riassumo così il concetto espresso da Giovanna Masoni. Il pragmatismo ieri era sulla bocca di tutti.
Tra i giovanissimi cala il consumo di alcol e di tabacco, ma rimane stabile quello di cannabis. Cosa significa? Significa che oggi gli enti che si occupano di salute pubblica e prevenzione verso i giovanissimi, riescono a meglio contrastare la diffusione delle sostanze legali. Quelle gestite dallo Stato. Meno bene, anzi male, va per le sostanze illegali (quelle gestite dalla criminalità organizzata).
Desta molta preoccupazione anche la diffusione di sostanze sintetiche e si è parlato dei metodi adottati per controllarle. Ad esempio il drug-checking, che permette di conoscere prima cosa c’è sul mercato, e di intervenire con i piani di prevenzione adeguati con largo anticipo.
Alcuni lo giudicano immorale, ma è perfettamente legale. E, soprattutto, è estremamente efficace.
A questo proposito mi preme segnalare una mozione che dorme nei cassetti  del consiglio di Stato da tutta la legislatura. A buon intenditor…

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