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L’olocausto è servito, di Michel Venturelli

In un articolo che scrissi per un quotidiano ticinese oltre vent’anni fa affrontai il problema del consumo di carne, non tanto dal punto di vista degli animali e del loro legittimo diritto a non essere dei semplici prodotti, ma anche e soprattutto da quello dell’umanità. Di quell’altra umanità.

Forse non tutti sanno che per fabbricare una caloria animale ce ne vogliono in media 7 vegetali. Già nel 1968 – scusate ma non ho voglia di attualizzare i dati – dicevo: già nel ’68 c’è chi aveva calcolato che la quantità di proteine consumate dal bestiame americano, e non recuperato dal consumo umano, si avvicinava al deficit proteico del mondo intero. Solo per quel che concerne il grano si è calcolato che ce ne sarebbe abbastanza perché ognuno di noi, abitanti del pianeta terra, abbia almeno due pani al giorno. Invece ce n’è che hanno il rolex e altri che guardano i propri figli crepar i fame.

Tenendo conto che per produrre una caloria animale ci vogliono in media 7 calorie vegetali possiamo calcolare che dei 140 milioni di tonnellate di cereali e di soja che erano necessari a nutrire le bestie americane nel 1971, 118 milioni se ne andavano ad inquinare la natura e 32 erano convertiti in carne. Il dato è vecchissimo. Oggi è molto peggio! Ooooops! Dimenticavo: nell’operazione di conversione si perdevano (credo che oggi sia uguale) oltre 90 tonnellate di alimenti di origine vegetale.
Per meglio capire ciò che tutto questo significa immaginatevi seduti al tavolo di un ristorante davanti ad una bistecca di circa 250 grammi. Virtualmente, sedute accanto a voi, ci sono altre 50 persone. Davanti a loro però c’è una tazza vuota. Voi non le vedete per il semplice fatto che queste 50 persone abitano in Africa, in Asia o in America Latina.

Quello che dovrebbe far riflettere è che se invece della vostra bistecca si fossero prodotte graminacee le 50 tazze sarebbero piene di cereali cotti. Cereali che si è però mangiati la vacca dalla quale è stata ricavata la vostra bistecca di 250 grammi.
Riassumendo si può affermare che per ammazzare la gente non è necessario imbracciare un Kalashnikov, basta andare in macelleria …e l’olocausto è servito.

PS. Questo è il tipo di ragionamento che un vegano potrebbe portare in parlamento; se vi va la lista è la numero 5 (i verdi del ticino) e io sono il candidato 86. Ma ci sono anche Barbara Conrad (23) e Francesca Machado (54).

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