In un articolo che scrissi per un quotidiano ticinese oltre vent’anni fa affrontai il problema del consumo di carne, non tanto dal punto di vista degli animali e del loro legittimo diritto a non essere dei semplici prodotti, ma anche e soprattutto da quello dell’umanità. Di quell’altra umanità.
Forse non tutti sanno che per fabbricare una caloria animale ce ne vogliono in media 7 vegetali. Già nel 1968 – scusate ma non ho voglia di attualizzare i dati – dicevo: già nel ’68 c’è chi aveva calcolato che la quantità di proteine consumate dal bestiame americano, e non recuperato dal consumo umano, si avvicinava al deficit proteico del mondo intero. Solo per quel che concerne il grano si è calcolato che ce ne sarebbe abbastanza perché ognuno di noi, abitanti del pianeta terra, abbia almeno due pani al giorno. Invece ce n’è che hanno il rolex e altri che guardano i propri figli crepar i fame.
Quello che dovrebbe far riflettere è che se invece della vostra bistecca si fossero prodotte graminacee le 50 tazze sarebbero piene di cereali cotti. Cereali che si è però mangiati la vacca dalla quale è stata ricavata la vostra bistecca di 250 grammi.
Riassumendo si può affermare che per ammazzare la gente non è necessario imbracciare un Kalashnikov, basta andare in macelleria …e l’olocausto è servito.
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