La vittima, per definizione, non è mai colpevole. In special modo se vittima di abusi sessuali. In special modo se minorenne.
Resta il fatto che i minori che negli anni ’70 sono stati abusati dal maestro di nuoto bellinzonese oggi hanno tra i 40 a i 50 anni. Sono adulti da un pezzo e come tali, tecnicamente, avrebbero potuto denunciare il pedofilo tanti anni fa.
Le domande sorgono spontanee: quante sono oggi le vittime di abusi diventate adulte? Quante sono le persone che potrebbero dare un contributo essenziale ad incapacitare mostri tutt’ora attivi?
Gente che ha sofferto l’inimmaginabile alla quale, con una dose di macroscopica violenza, non si può fare altre che chiedere di denunciare i loro carnefici di un tempo per evitare ad altri bambini di soffrire quello che hanno sofferto loro.
Questo permetterebbe di salvare decine di piccole vittime. Questo a Bellinzona avrebbe permesso di salvare decine di piccole vittime.
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