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Accattoni: sì al panino, no al soldino!, di Michel Venturelli

Gli accattoni stanno sbarcando in forze anche in Ticino e questo fenomeno preoccupa non poco le autorità, in particolar modo perché chi chiede l’elemosina spesso si porta appresso bambini piccoli. E’ quindi impossibile interpellare l’adulto (magari sprovvisto dei necessari permessi comunali) e lasciare in strada il minore.

Per il comune cittadino è difficile non lasciarsi impietosire dalla situazione e far finta di niente; è però sconveniente dare del denaro a chi potrebbe essere invischiato attivamente o passivamente (vittima o carnefice?) in una rete di sfruttamento. E’ stato infatti detto e dimostrato che esistono organizzazioni criminali che gestiscono e sfruttano intere “bande” di accattoni. Persone depositate nei centri commerciali la mattina e recuperate la sera dopo aver passato la giornata ad impietosir passanti.

Per risolvere il problema posto dalla coscienza e non rischiare di arricchire le organizzazioni criminali dedite a questa forma di sfruttamento è sufficiente sostituire il denaro con dei beni di primo consumo. Beni utili e deperibili – frutta, verdura, pane, ecc. – da dare a chi vi interpella per strada tendendo la mano, ma inutili alle organizzazioni che mirando al denaro si ritroverebbero con decine di chili di banane, panini imbottiti e via discorrendo.

… e per far questo non occorre nemmeno un poliziotto, basta un po’ di (buon) senso civico.

 

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